Terre Alte Laghi

Progetto

“Forti e Linea Cadorna - Dai sentieri di guerra alle strade di pace” è un progetto di cooperazione transfrontaliera che valorizza l'imponente sistema fortificato realizzato negli anni della Grande Guerra lungo la frontiera italo-svizzera, dalla Val d’Ossola alle Alpi Orobiche. Un complesso, e per molti versi stupefacente, sistema di trincee, camminamenti, fortini e viabilità alpina non più per la guerra, ma al servizio dell’escursionismo.

1) Partner di Progetto

Capofila Italiano: Provincia del Verbano Cusio Ossola
Capofila Svizzero: Ente Regionale per lo Sviluppo del Bellinzonese e Valli (ERS-BV)

Partner

  • Comune di Ornavasso
  • Comune di Premosello Chiovenda
  • Comune di Mergozzo
  • Comune di Varzo
  • Ente di Gestione Parco Nazionale Val Grande
  • Comune di Aurano (soggetto attuatore)
  • Comune di Cannero Riviera
  • Comune di Oggebbio
  • Comune di Trarego Viggiona

2) Costo di progetto

Il progetto è stato finanziato all’80% con fondi dell’Unione Europea con risorse PO Italia-Svizzera 2007-2013 Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. La restate quota del 20% è stata assicurata dai soggetti partecipanti al progetto con risorse proprie e con attività svolte dal proprio personale.

Soggetto Auto finanziamento (20%) Contributo Pubblico (80%) Totale
Provincia del Verbano Cusio Ossola € 85.000,00 € 340.000,00 € 425.000,00
Ente di Gestione Parco Nazionale Valgrande € 20.000,00 € 80.000,00 € 100.000,00
Comune di Ornavasso € 36.000,00 € 144.000,00 € 180.000,00
Comune di Varzo € 5.000,00 € 20.000,00 € 25.000,00
Comune di Mergozzo € 15.000,00 € 60.000,00 € 75.000,00
Comune di Premosello Chiovenda € 6.000,00 € 24.000,00 € 30.000,00
TOTALE € 167.000,00 € 668.000,00 € 835.000,00

3) La Linea Cadorna

La Linea Cadorna è un sistema di fortificazioni militari che doveva difendere il confine nord dell’Italia a ridosso della Svizzera. Il nome deriva dall’allora Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Luigi Cadorna di Pallanza che ne fu il promotore. In Val d’Ossola e nel Verbano essa copre un dislivello di 2.000 m tra la piana del Toce e il Monte Massone e fra il Lago Maggiore e il Monte Zeda.

Il sistema di fortificazioni fu costruito lungo il confine italo-svizzero tra l’estate del 1915 e la primavera del 1918, durante il primo conflitto mondiale, nel momento in cui si ebbe timore che, penetrando dai valichi alpini delle Alpi centrali svizzere, le truppe austro-tedesche potessero in breve tempo raggiungere ed occupare i centri nevralgici industriali ed economici del nostro paese.

La “Linea Cadorna” non fu mai utilizzata e venne abbandonata. Oggi queste mulattiere militari permettono di camminare sulle montagne e le fortificazioni, da cui non ha mai sparato il cannone, offrono l’occasione di conoscere un momento tragico della storia del XX secolo.

4) Fortificazioni nel Verbano Cusio Ossola

Siamo agli inizi del Novecento, negli anni della Grande Guerra.
Sono anni bui in un'Italia lacerata e travolta dalla bufera bellica. Sono anni di miseria e di lutti su cui incombe il flagello di una terribile epidemia, la "spagnola", contro la quale anche la medicina è impotente.

Mentre i ragazzi del ‘99 sono al fronte, le montagne ossolane e verbanesi sono un cantiere brulicante di attività e di lavoro. Sono muratori e scalpellini, carpentieri e mulattieri, geometri e ingegneri, semplici manovali, militari e civili, uomini e donne che stanno costruendo quell'imponente sistema fortificato che passerà alla storia come Linea Cadorna.

Oggi del loro lavoro ci rimane una lunga teoria di trincee e camminamenti, fortini, ospedaletti e alloggiamenti militari, mulattiere di servizio e strade di collegamento. Un complesso, e per molti versi stupefacente, sistema di viabilità alpina non più per la guerra, ma al servizio dell’escursionismo.

A partire dalla seconda metà degli Anni Venti del XX secolo venne realizzata una imponente arteria militare fra Alagna in Val Sesia e Macugnaga in Valle Anzasca, attraverso il passo del Turlo e percorribile da truppe a piedi e da salmerie, in luogo del sentiero preesistente.

Nel periodo fra le due guerre mondiali non si ebbero in zona nuovi rilevanti interventi fortificatori, salvo nella imminenza del Secondo conflitto con la risistemazione di vecchie postazioni e la realizzazione di alcune imponenti opere in caverna a Iselle e soprattutto a San Giovanni nell’ambito del Vallo Alpino o “Vallo Littorio”, una linea fortificata estesa dalla Liguria al confine Jugoslavo.

Se la quasi totalità dei 64 km di strade camionabili realizzate nel Verbano e nell’Ossola sono state recuperate nei decenni seguenti la costruzione alla viabilità ordinaria (rimangono nelle condizioni d’origine solo quelle dei Montorfano e Pian Vadà), le mulattiere sono rimaste quelle di un tempo. Anche a dimostrare, a novant’anni di distanza, l’elevato profilo qualitativo dei lavori eseguiti.

L’interesse escursionistico per gli itinerari alla scoperta della Linea Cadorna è costituito non solo dalla possibilità di unire azione e conoscenza (il cammino in ambiente naturale e la scoperta del teatro di una guerra mai avvenuta), ma anche dall’aggiungervi la contemplazione (l’offerta di grandi panorami che permettono di guardare il mondo dall’alto).

Una risorsa straordinaria per il turismo storico tra i laghi prealpini e le Grandi Alpi.

Per saperne di più